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Cena di classe – Pinguini Tattici Nucleari: testo singolo

Pinguini Tattici Nucleari – Cena di classe: testo singolo

Cena di classe è un singolo dei Pinguini Tattici Nucleari contenuto nell’album Fake News.

 

Di seguito trovate il testo del singolo:

testo

Le promesse che fai a diciott’anni durano un giorno
O una vita intera
E per quanto sia strano un “Per sempre”
Si può consumare in un sabato sera
La VD del 2000 brindò alla maturità su una spiaggia ad Ibiza
Promettendosi l’uno con l’altro: “Non perdiamoci mica di vista”
È da allora che Bonelli chiama
Una volta all’anno la Perla di mare
Prenota per venti, si presentano in dieci
E lui finge sempre di non restarci male Arriva per primo ed ancora profuma di ansia e di immaturità
Quella che la prof di religione scambiava per ribellione
Quella di scienzе per fragilità

Alex ha smesso con la poеsia ed ha abbandonato la scapigliatura
E si è convinto che usando il Minoxidil potrà arginare la sua stempiatura
E fuma in faccia a Michael il matto che studiava poco, secondo papà
Che avrebbe voluto un figlio notaio ed ha ottenuto un figlio No Tav

E Laura guarda Marco atteggiarsi a sommelier solo per farsi notare
Perché la cena di classe scompare, diventa una cena di classe sociale
Eppure un tempo eran predestinati, si parlava di avere bambini
Pure i nomi sembravan perfetti come in quel pezzo della Pausini

Qualcuno poi nomina la prof Bianco, le ore di fisica a parlar di universo
Per dimostrarci che il tempo sia fluido, che è relativo un po’ come il sesso
Per far capire le stelle agli scemi servono like da poter bruciare
Ma Bianca ora è cenere che sporca i divani di chi ancora usa la parola “normale”

Nanè ha inghiottito cinque lividi E si specchia dentro una margherita
E con il trucco si è coperta l’occhio nero
E si strofina la fede tra le dita
Mentre Romeo ubriaco fradicio tenta di recitare a memoria il “5 maggio”
Lei lo sorregge ed alza gli occhi al cielo
E prega Dio di farle avere coraggio
Di farle avere coraggio

Tra croste di pizza e calici vuoti
Sulla scia di una promessa vigliacca
Dieci anime perse s’ingarbugliano tra loro
Come in cuffie nella tasca di una giacca
Nell’istante in cui entrano alla Perla di mare
Sanno già che lo rimpiangeranno (Marco)
Mentre paga, Bonelli, sorseggia un amaro
E dice al barista: “Ci si vede tra un anno”

 

 

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