Elite: la recensione della terza stagione
Elite 3 recensione: come finisce la storia e chi ha ucciso Polo
Da venerdì 13 marzo è disponibile su Netflix la terza stagione di Elite, la serie tv spagnola che vede (vedeva) nel cast gli attori de La casa di carta. Otto episodi dedicati ciascuno a un personaggio diverso che, come anticipato dai componenti del telefilm, “chiude il cerchio” dell’omicidio di Marina, pur aprendosi con un’altra morte, quella dello stesso Polo. Tutta la trama, quindi, come già successo per le precedenti stagioni, con una serie di flashback e di flashforward, ricostruisce tutti i momenti che hanno portato i ragazzi ad assistere all’omicidio del loro compagno di scuola.
La storia è ben gestita, come per le prime due stagioni, infatti siamo tutti curiosi di sapere come andrà a finire e, nonostante tutti i ragazzi siano fortemente incasinati, forse vorremmo essere anche al loro posto, con le loro feste continue e il loro stile di vita, ma anche loro hanno le loro sofferenze e le loro difficoltà. Infatti anche lo stesso Polo, prima di morire, cerca di fare ammenda e di lasciarsi tutto alle spalle. Vorrebbe infatti che questa storia finisse e pagare per ciò che ha fatto, ma non gliene viene data l’occasione, perché muore prima. E questa è infatti la grande pecca di questa stagione. Avrebbero dovuto permettere al ragazzo di andare in carcere e scontare la sua pena, non puntare su una specie di “effetto sorpresa” anche mal gestito perché
[SPOILER]
Il vero assassino è infatti Lucrecia, che ha poco a che fare con Polo e non ha nulla di che da vendicarsi, anche perché la sua situazioni di instabilità economica non dipende da lui, ma avrebbe comunque potuto architettare qualche altra cosa per ottenere una borsa di studio.
Vedremo però come se la caveranno con le prossime stagioni, anche perché qualche altro membro del cast originale è rimasto a scuola per ripetere l’anno.