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Fruits Basket: riassunto e recensione del 24° episodio

Fruits Baskets sta per giungere al termine: con il penultimo episodio di stagione, il 24esimo, il personaggio precedentemente mostrato, il cui nome era Shisou, mostra una nuova rivelazione.

 

Riassunto

Shishou è appena tornato a casa Sohma, dopo diversi anni, per incontrare Kyo Sohma. Coglie l’occasione per conoscere Honda Tohru, di cui già sapeva il tipo di relazione che aveva con la famiglia Sohma. Kyo, apparentemente, non sembra contento del suo arrivo, tornando perciò in camera sua. In realtà, come dicono Shigure e Kagura Sohma, egli non voleva mostrarsi emozionato, perciò debole, avanti soprattutto a Yuki Sohma.

Shishou, soprannominato così da Kyo che significa “Maestro”, il cui vero nome è in realtà Kazuma Sohma, fa parte della famiglia Sohma nonostante non sia un animale dello zodiaco. E’ il proprietario del dojo che ha ospitato sia Kyo che anche Yuki, Kagura e Hatsuharu quando erano bambini, inoltre è il padre adottivo di Kyo. La madre di questo ragazzo si è infatti suicidata quando lui era ancora un bambino e Kazuma ha voluto prenderlo sotto la sua ala.

Kyo è entusiasta nel vederlo. Quando Kazuma si presenta in camera sua, finisce del parlargli di come sia contento di come si sia ambientato a casa Sohma. Kyo però non sembra essere d’accordo: è così noiosa che quasi non si sente di soffocare qualche volta. Chiede perciò di poter tornare al Dojo assieme a lui, ma Kazuma crede che non sia la scelta migliore da fare.

Kazuma decide perciò di restare a casa Sohma fino al giorno dopo, ma solo per poter aiutare Kyo a superare il suo malore con la pioggia. Kazuma chiede infatti a Kyo di poterlo affrontare sotto la pioggia, a discapito del ragazzo, che infatti non nasconde di non sentirsi tanto bene. Tohru guarda la scena da lontano: è stato proprio Kazuma a chiederle di poter essere presente durante questo scontro, ma pare che Kyo non abbia ancora notato la sua presenza.

Dopo uno scontro veloce, Kazuma sfila il rosario che Kyo è solito portare. Quella è la paura più grande di Kyo, perché senza quel bracciale mostra la vera forma del Gatto. Il suo aspetto è davvero rivoltante: oltre ad avere una tremenda puzza, il suo aspetto è sproporzionato, tanto da essere considerato “disgustoso” da Akito Sohma. Queste parole rimbombano nella testa di Kyo, che scappa via in particolare da Tohru, la quale rimasta scioccata dalla visione.

Nonostante sia impaurita, Tohru corre verso Kyo, sperando di potergli parlare. Nel tragitto, ricordando l’aspetto e l’odore rivoltante che ha assunto il ragazzo, comincia a vomitare. Si sente tremendamente in colpa per questo, dato che una parte di sé le dice che egli resta sempre il ragazzo che l’ha aiutata nelle situazioni più tremende, in quell’anno passato con i Sohma.

Arriva di fronte Kyo, chiedendogli di parlare. Egli, sin dall’inizio, si mostra aggressivo con lei, dicendole più volte che se si fosse avvicinata l’avrebbe cacciata via con la forza. La cocciutaggine di Tohru non la ferma, ma questo non ferma nemmeno Kyo a darle un forte schiaffo che la fa letteralmente volare via. Tohru allora prova ad andarsene, ma dopo pochi secondi ci ripensa. Non si ferma avanti a quell’atto di violenza e corre verso Kyo. Gli rivela subito quanta paura prova in quel momento, ma capisce bene che il ragazzo ha in quel momento bisogno di affetto e non di essere lasciato solo.

Anche Kyo sa bene ciò che vuole al momento: desiderava infatti che sua madre, che quando egli era ancora un bambino si era suicidata, lo avvicinasse a sé, non che lo allontanasse, dicendo che tutto ciò che faceva era per amore. Quando la pioggia cessa, il ragazzo torna normale: nulla lo ferma dall’abbracciare la ragazza, che l’ha aiutato a cacciare via questo senso di colpa, anche se questo lo porta a trasformarsi in un gatto.

 

 

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