Hilda: recensione della serie di Netflix
Hilda è una serie di Netflix tratta da una serie di fumetti di Luke Pearson, pubblicata quasi un anno fa ma non smetterà mai di stancare il pubblico. Questo cartone è una di quelle serie che si può definire “per tutte le età”, la tenera Hilda ci mostra infatti nella sua serie di tredici episodi cose come il rispetto per l’ambiente, gli animali o anche come pensare fuori dagli schemi.
Trama
Hilda è una ragazzina che vive in una foresta assieme a sua madre, in una casa che sta in piedi da decenni e in cui abitava il suo bisnonno. Dopo uno strano episodio che mette in subbuglio l’intera casa, la madre di Hilda decide finalmente di trasferirsi in città. La ragazzina non è contenta di ciò, in quanto la foresta è insostituibile. La madre, d’altro canto, le fa notare di come lei non abbia amici e che le uniche persone con cui parla sono le strane creature che abitano nella foresta. Infatti, qui vi ci abitano giganti, uomini di legno e anche elfi. Sono quest’ultimi ad aver messo a soqquadro la casa di Hilda e intimano lei e la madre a trasferirsi, in quanto casa loro si trova proprio in mezzo al loro piccolo villaggio. Gli elfi sono esseri minuscoli ed invisibili, riescono a farsi vedere solo a chi ha firmato una serie di contratti. In un modo o nell’altro, anche se a malincuore, Hilda dovrà lasciare la foresta per trasferirsi a Trollberg, una città a cui deve il suo nome ai troll che prima ci abitavano. Incomincerà la scuola e, anche se non sarà brava, riuscirà a trovare due amici con cui vivere nuove avventure e risolvere nuovi misteri di cui non sapeva che anche una città (da lei definita noiosa) potesse avere. Assieme a Frida e David, i suoi amici, la cervolpe Twig e l’elfo Alfur, cercherà di salvare la città dai suoi numerosi pericoli.
L’atmosfera che c’è nella serie di Hilda è difficile da ritrovare in altri cartoni: potresti paragonare la serie a Gravity Falls, con Hilda come la nuova Mabel (solo meno svampita), oppure paragonarla alla prima stagione di Steven Universe, ma non sarà mai davvero così. Anche se inizialmente la serie somigliava ad un One-Shot animato (gioco RPG di cui puoi leggere la recensione qui), sono bastati pochi episodi per capire che la serie non è affatto così. Ci ritroviamo quindi avanti ad un pezzo unico nel suo genere, che può appassionare grandi e piccini.
Il personaggio lavorato meglio in questa serie è indubbiamente Hilda, la protagonista. La vita in città si mostra inaspettatamente difficile, e la ragazza sembra interessarsi sempre di più agli animali fantastici in cui subito va incontro invece che familiarizzare con i suoi coetanei, che sono molto diversi da lei. Alcuni di loro infatti si divertono a lanciare pietre agli uccelli, ma Hilda non può stare zitta avanti ad un simile scempio. Anche quando a scuola comincia ad avere alcuni problemi riguardante l’apprendimento e perde la fiducia della sua maestra, cerca di salvare una famiglia di troll ma nessuno la crederà. Hilda nutre un certo rispetto per la natura e per i suoi abitanti, ma i cittadini di Trollberg non possono capirlo, in quanto definivano da anni tutte queste creature una minaccia. In realtà, le creature cercavano solo di salvarsi dai “cattivi umani”, e Hilda cercherà di mettere tutto a posto (messaggio simile alla serie di film Koda fratello Orso, ma che è totalmente veritiero).
La serie è composta da 13 episodi da 20 minuti l’uno che scorrono velocemente senza annoiare. Il cartone è inoltre un originale Netflix (è perciò possibile trovarla nella piattaforma streaming) ed è tratto dalla collana di fumetti di Luke Pearson.